PROGRAMMA DI VIAGGIO
1° GIORNO: partenza dall’Italia
2° GIORNO: Italia – Ulaanbaatar
Arrivo a Ulaanbaatar. Incontro con la guida, trasferimento e check-in in hotel. Visita della città, con la sua Piazza Sukhbaatar, intitolata a Damdiny Sukhbaatar, l’eroe rivoluzionario che nel 1921 dichiarò l’indipendenza dalla Cina. Segue la visita al Monastero di Gandan, il più grande e più famoso monastero ancora attivo in Mongolia. Qui si potrà vedere l’impressionante Statua Dorata del Buddha Migjid Janraisig e avere l’opportunità di scorgere i monaci in preghiera e meditazione. Tempo permettendo si visiterà il Museo dei Dinosauri, famoso per la sua collezione di scheletri rinvenuti in tutta la Mongolia, e poi si apprezzerà la fantastica vista sull’intera città dalla collina del Memoriale Zaisan. La sera, cena di benvenuto in un ristorante locale. Pernottamento in hotel.
3° GIORNO: Ulaanbaatar – Amarbayasgalant
Dopo colazione, partenza verso il monastero di Amarbayasgalant, nella provincia di Selenge, nel nord-ovest della Mongolia. Nel tardo pomeriggio, visita a questo centro religioso buddista che è uno dei più belli e importanti della Mongolia, costruito nel 1737 e dedicato a Zanabazar, il primo imperatore-lama, scienziato e grande scultore, la cui salma fu trasferita nel centro nel 1779. Il monastero è uno dei più grandi della Mongolia, e il secondo più importante, dopo di quello di Erdene Zuu. Pernottamento presso gher camp*.
4°GIORNO: Giornata nomade
Oggi è previsto un tour di un’intera giornata in famiglia ideato per sperimentare uno stile di vita nomade in via d’estinzione e scoprire il modo in cui i popoli della Mongolia vivono dai tempi del grande Chiggins Khan. C’è la possibilità di rimanere a dormire una notte con le persone nomadi nei loro gher, abitazioni tradizionali mongole, e dare un’occhiata alle stelle attraverso il tetto dei gher provando il vero spirito nomade. Pernottamento presso gher familiari**.
5°GIORNO: Amarbayasgalant – Lago Ugii
Dopo colazione, guideremo fino al Lago Ugii, che è un lago di acqua dolce immerso nella steppa, ricco di specie di pesci e uccelli. Ci godremo un piacevole pomeriggio passeggiando intorno al lago, e godendoci un po’ di birdwatching. Pernottamento presso gher camp.
6° GIORNO: Lago Ugii – sorgenti termali di Tsenkher
Dopo colazione al campo, si viaggia fino alle sorgenti termali di Tsenkher. Sulla strada ci fermeremo per una pausa nella piccola città di Tsetserleg per visitare il museo del monastero. Arriveremo poi al gher camp, vicino a una sorgente termale naturale. Ci riposeremo nelle sue calde acque, godendoci una passeggiata sulle colline. Pernottamento in gher camp.
7° GIORNO: Karakorum – Monastero di Erdene Zuu
A Karakorum, visiteremo Erdene Zuu, il più antico monastero del Paese, costruito nel 1586 e circondato da un lungo muro da cui si ergono 108 stupa, numero considerato sacro nel buddismo. Il monastero fu eretto sui resti e le rovine dell’antica capitale dell’Impero Mongolo, Karakorum appunto, costruita sulla sponda destra del fiume Orkhon e sui pendii a nord–est della Montagna Khangai dal Khan Chinggis nel 1220. Karakorum non fu solo la capitale del vasto Impero Mongolo, ma anche l’epicentro e uno dei fulcri principali sulla Via della Seta. Al tempo, la maggior parte degli abitanti erano soprattutto mercanti e artigiani venuti da tutte le parti del mondo. Nel momento in cui il Khan Kublai spostò la capitale dell’Impero Mongolo in Cina, dando vita alla Dinastia Yuan, la città iniziò a perdere la sua importanza. Nel 1379 la città fu fortemente danneggiata durante un attacco dell’esercito della Dinastia Min. E’ un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e intitolato Paesaggio Culturale della Valle dell’Orkhon. Il monastero di Erdene Zuu fu fortemente danneggiato dalle continue guerre che scossero l’area nel XVII secolo e, non ultimo, venne quasi distrutto in epoca sovietica. Dal 1944 il monastero è sotto la tutela dello stato mongolo, ed ospita tra l’altro un interessante museo che racchiude le testimonianze dei diversi periodi storici che ha attraversato la Mongolia. Visiteremo il museo di Karakorum e scopriremo il periodo del grande impero mongolo. Pernottamento presso Gher camp**.
8° GIORNO: Monastero di Erdene Zuu – Tempio di Ongi
Partenza verso il sito archeologico del Monastero di Ongi, che fu il più importante centro buddista della regione dei Gobi. Durante la repressione politica degli anni ’30, i monaci che vivevano in questo luogo furono condannati ed imprigionati, ed i due templi che costituivano questo monastero furono distrutti. Pernottamento presso Gher camp**.
9° GIORNO: Tempio di Ongi – Valle di Yol
Nella mattinata guideremo fino alla Valle di Yol. Scopriremo di più sulle specie animali che vivono in questo paese nel Museo di Storia Naturale, prima di effettuare una camminata rilassante attraverso la valle per scoprire i suoi habitat. Questa valle è incastonata tra colline ed è un paradiso protetto dalla calura del deserto. Larga all’inizio, si stringe poi gradualmente fino a divenire una gola. Si potranno avvistare diverse specie di animali selvatici, fra cui pecore selvatiche, stambecchi, avvoltoi… Sarà possibile giungere fino alla gola a dorso di cavallo o cammello, o semplicemente facendo un piccolo trekking. Pernottamento presso Gobi Nomad Lodge.
10° GIORNO: Valle di Yol – Dune di Khongor
Dopo colazione, viaggeremo ammirando gli scenari mozzafiato della Catena Montuosa dei Gobi–Altai, fino alle svettanti dune sabbiose di Khongor Els, tra cui le famose “Dune che cantano”, le dune di sabbia più alte e spettacolari della Mongolia, alcune delle quali arrivano fino a 800 metri di altezza. Queste dune spettacoli devono il loro nome al suono fatto dalla sabbia che si muove per effetto del vento. Isolate dal resto del Paese, le dune che cantano rimangono il tesoro più prezioso ed ancora inviolato della Mongolia. A dorso di cammello, si attraversano le dune prima di ritornare al gher camp. Pernottamento in gher camp**.
11° GIORNO: Dune di Hongor
Trascorreremo la giornata esplorando la zona delle dune di sabbia che proseguono per kilometri, dando la sensazione di essere infinite. C’è una bellissima oasi verde conosciuta come Seruun bulag vicino al Fiume Khongor. Ritorneremo al campo, dove potremo godere il silenzio e la pace della sera nel Deserto dei Gobi. Pernottamento in gher camp*.
12° GIORNO: Dune di Hongor – Khavtsgait Petroglyphs
Nella mattinata raggiungeremo a piedi le incisioni rupestri di Khavtsgait, risalenti all’Età del bronzo (4000-3000 a.C.), magnificamente incise su diverse rocce sulla cima di una montagna sacra (le incisioni si raggiungono con un breve trekking di 15-20 minuti). I petroglifi, incisi e dipinti, raffigurano animali legati alla quotidianità degli antichi popoli: cervi, orsi, lupi… e cacciatori! Altre incisioni raffigurano scene di yak che trainano carri, pastori a cavallo, lupi che cacciano bestiame… Incisioni di pochi centimetri e anche figure raffigurate in dimensioni reali… Nota bene: l’area è molto rocciosa, e può essere scivolosa ed impervia, quindi si consiglia di indossare scarpe appropriate e seguire con attenzione il percorso che conduce ai petroglifi. Visiteremo poi una famiglia di pastori per conoscere più da vicino la loro quotidianità, fatta di mungitura di cavalle e capre, fare e sistemare recinzioni, cucinare… Opportunità perfetta per provare il latte di cavalla fermentato e altri prodotti caseari tipici. Pernottamento presso Gobi Nomad Lodge.
13° GIORNO: Khavtsgait Petroglyphs – Flaming Cliffs
Faremo colazione al Lodge. Dopo pranzo e un po’ di riposo raggiungeremo Bayanzag, chiamata dal popolo “Le Flaming Cliffs” (i faraglioni fiammeggianti), faraglioni che risplendono alla luce del sole e possono per questo essere visti in lontananza. Faremo una breve passeggiata sulla cresta del faraglione dove Roy Chapman compì scavi e ricerche trovando, per la prima volta in Asia, scheletri e uova di dinosauro, e cammineremo tra i bassi arbusti saxaul, dal cui nome deriva la denominazione della località Bayanzag, che significa proprio “ricco di saxaul”. Quest’area è un rifugio per gli scienziati di storia naturale in quanto la zona è ricca di fossili di dinosauri. Nel tardo pomeriggio torneremo al Lodge per cenare e passare la notte. Pernottamento presso Gobi Nomad Lodge.
14° GIORNO: Volo per Ulaanbaatar
Dopo la colazione, trasferimento all’aeroporto di Dalanzadgad per il volo fino a Ulaanbaatar. Si avrà il tempo di visitare il museo del Palazzo di Inverno di Bogdo Khaan, che fu la casa dell’ultimo sovrano mongolo, Javzun Damba Khutagt VII. Il museo contiene diverse opere d’arte buddiste e la collezione privata di Bogdo Khan, composta dai doni ricevuti da governatori e sovrani provenienti da tutto il mondo. Le opere d’arte esposte furono eseguite da mastri scultori mongoli, tibetani e cinesi del XVIII e XIX secolo e rappresentano le divinità del pantheon buddista. In serata ci sarà una cena di saluto con spettacolo di danze folcloristiche. Pernottamento in hotel.
15° GIORNO: Ulaanbaatar - Italia
Dopo colazione, partenza da Ulaanbaatar con volo di linea. *Gher Camp: si tratta di campi turistici attrezzati, con bagni, doccia calda, lenzuola pulite e ristorante. Si ispirano all’abitazione tradizionale mongola, fatta in tende di feltro. **Gher familiari: si tratta di famiglie che vivono in gher (tenda in feltro, abitazione tradizionale dei popoli nomadi della Mongolia) e che, avendo delle gher in più (solitamente 4 o 5), le mettono a disposizione dei viaggiatori. Qui è necessario avere un sacco a pelo (oppure avvisarci in anticipo, in modo che ve lo facciamo procurare). Manca l’acqua corrente ed il bagno non c’è… quindi bisogna arrangiarsi “en plain air” … I pasti vengono preparati dagli accompagnatori.
Il programma di viaggio può subire variazioni sia per quanto riguarda gli incontri che l’itinerario. Tali modificazioni possono essere determinate dalla momentanea indisponibilità delle comunità ospitanti o da variazioni delle condizioni sociali ed ambientali che si determinano nel momento in cui si effettua il viaggio.
MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DEL VIAGGIO
Viaggio con accompagnatore locale. Alloggio in alberghi e in gher (tradizionali tende mongole). Pur viaggiando con un minivan 4x4 le piste mongole sono a volte molto rovinate dal “toule ondulée” (il fondo sconnesso delle piste caratterizzato da piccoli dossi alti all’incirca 20 cm e poco distanti tra loro) perciò il viaggio potrà risultare un po’ faticoso. E’ richiesto ai partecipanti di portare in viaggio un sacco a pelo (per le notti presso le famiglie).
Vuoi maggiori informazioni su questa offerta?
Vuoi parlare subito con me? Scegli come!